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Mostra “Monaco-Dolceacqua 500”

Julien Spiewak ama proporre una sua visione intima delle forme classiche e dei “paesaggi” costruiti dall’uomo, mostrando forme che hanno subito sottili scostamenti e perso la loro stabilità, riuscendo ad in­ fluenzare il nostro sguardo, a modificare la nostra stessa visione. Quando l’artista in­ terviene, non improvvisa mai, non descrive mai: trasforma l’oggetto con la presenza – a volte inaspettata, a volte auspicata – di frammenti di corpi nudi, distogliendo così lo sguardo dall’oggetto stesso per dargli un’altra vita, un’altra possibilità di esistere ai nostri occhi. 

Con “500”, egli ci offre l’opportunità di scoprire una storia incrociata del Palazzo Principesco e di Dolceacqua da un’altra angolazione, un’angolazione intima che cambia i codici mediante i quali corpi ed oggetti si fondono: l’immagine dell’artista devia la realtà, afferra le forme e le esalta attraverso una sottile fusione di emozioni ed intelletto. 

Julien Spiewak afferma certamente una politica di confini labili tra oggetti e corpi, ma probabilmente anche una lunga storia comune, forte di complicità, fatta di opposizione e dipendenza ed oggi di amicizia e collaborazione, proponendo una memoria in cui i confini della realtà si confondono, si smussano o si perdono, ma che ci lega gli uni agli altri, così come ci lega a lui, e che dà un profondo signifi­ cato artistico alla storia lunga cinque secoli tra Monaco e Dolceacqua.

Aldo Herlaut

Mostra “Monaco-Dolceacqua 500” sotto l’alto patronato di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco
Curatore della mostra : Aldo Herlaut
Scenografia a Monaco : Cécile Degos
Scenografia a Dolceacqua : Maurizio Vinciguerra